Giusti Amabile - 2013 - Odyssea. Oltre il varco incantato by Giusti Amabile

Giusti Amabile - 2013 - Odyssea. Oltre il varco incantato by Giusti Amabile

autore:Giusti Amabile [Giusti Amabile]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 8866209872
editore: [eBL 117]
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


«Vedo che qualche persona previdente ha opportunamente dimenticato quel giornale dove sapeva che l’avresti trovato. I nostri beneamati concittadini sono delle belve», disse a denti stretti. «E credo che sotto le spoglie di qualche rispettabile personaggio si nasconda qualcosa di terribile», si avvicinò a Odyssea e le strappò il giornale dalle mani. «Non voglio più vedere in giro questa spazzatura», ringhiò andando via infuriata.

Augusta la guardò allontanarsi, prima di parlare: «Non credere a tutto quello che leggi, mia cara. Spesso i nostri giornalisti colorano la verità. Per quanto, devo ammettere che qualcosa di vero…»

«Possono costringermi a fare quella Verifica?»

«Oh, no! Non permetterei mai che qualcuno osasse una cosa del genere! Dopotutto, per essere veramente efficace, quel tipo di prova presuppone un grande convincimento. Non ha senso obbligarti. E anche Hamlet lo sa.»

«Nonna… per caso ho notato che il camino dell’ingresso è murato. Come mai?»

Augusta le rivolse uno sguardo triste. «Non c’è una ragione, una ragione esatta, intendo. Posso solo dirti che dodici anni fa tuo padre mi fece giurare che avrei eretto un muro di pietra lavica nella bocca del camino e che avrei tenuto sempre in funzione tutti gli altri.

All’inizio pensai che fosse in delirio, perché era in punto di morte, ma lui insisté così tanto… così tanto… e da allora ho sempre avuto cura di mantenere quella promessa.»

Odyssea tacque per qualche istante, riflettendo. Poi disse: «La signora Thomasson è distrutta…»

«Non preoccuparti per lei», replicò Augusta. «Ginestra è molto più forte di quanto tutti pensino.»

Quando la nonna andò via Odyssea si stese sulla sdraio di bambù e chiuse gli occhi. Aveva ancora tanto sonno arretrato. Chi avrebbe dormito dopo una notte così intensa? Sentì il ronzio di un insetto nell’aria intorno al suo viso e quel brusio ipnotico la fece addormentare.

***

«Svegliati… Apri gli occhi…»

Sollevò le palpebre, mentre qualcuno le scuoteva un braccio con decisione. Doveva aver dormito molto, poiché s’era fatto buio. Si voltò per individuare chi l’aveva svegliata, e accanto a sé vide uno strano omino poco più alto di due bottiglie, con un visetto appuntito, grigiastro e grinzoso come una fodera stropicciata, due orecchie enormi, e una strana palandrana a righe che sembrava una veste da carcerato.

«Svegliati…» ripeté l’essere con fare sempre più sgarbato.

Odyssea lo fissò sbalordita, incapace di credere ai suoi occhi.

Poi si alzò dalla sdraio e si guardò intorno. Minacciava di piovere e il sibilo del vento freddo pareva quasi un ululato. Ma soprattutto c’era qualcosa che non andava. Che fine avevano fatto tutte le piante della nonna? Non c’era più alcuna traccia degli alberi e dei fiori che riempivano il prato. Un timore improvviso l’assalì, la paura che potesse essere accaduto qualcosa di grave mentre lei dormiva.

Intanto l’omino le si era attaccato al braccio e si agitava e mugugnava come una scimmia ringhiosa, sbraitando parole confuse e incomprensibili.

«Togliti dai piedi!» gli disse, scrollandolo, ma quello rimase saldamente aggrappato, ridendo e fissandola con due pupille sferiche, prive di palpebre e gialle come foglie secche.

Si precipitò in casa, chiamando sua madre, la nonna e Joyce. Arrivò



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